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Alla scoperta dei Camera Blimp

Cos'è un Camera Blimp?

I Camera Blimp sono dei dirigibili frenati di una certa particolare forma attua a concentrare la spinta idrostatica nella parte anteriore della fusoliera. Si Camera blimp tratta quindi di strutture più leggere dell'aria (in inglese Light Than Air) gonfiate con gas nobile, inerte ed assolutamente NON infiammabile, quale il gas elio (He). Con il termine "frenato" si vuole intendere che il dirigibile è trattenuto al suolo da una o più funi di ancoraggio, senza le quali il dirigibile volerebbe via. Quindi possiamo certamente affermare che un camera blimp è un aerostato ad "assetto idrostatico positivo" o più semplicemente che in volo offre una generosa spinta verso l'alto vincendo la forza peso (gravità terrestre). Il nome Camera Blimp è composto dalla parola &quotcamera" che vuole evidenziare le apparecchiatura video/fotografiche, e la parola "blimp", cioè piccolo dirigibile, quindi un piccolo dirigibile impiegato per l'utilizzo di video/fotocamere. Piccolo perché il concetto si basa sulla necessità di sfruttare una piccola quantità di gas elio per ottenere una congrua spinta idrostatica ed un adeguato livello di stabilità in volo. Inutile negare il fascino che suscita un dirigibile in volo, un Camera Blimp con la sua forma simmetrica e curvilinea, cattura senza dubbio lo sguardo del passante oltre a svolgere il compito più importante, cioè quello del "sollevatore aerostatico" (in americano chiamato anche payload-blimp oppure lifter-blimp). I dirigibili frenati hanno origine molti anni fa quando impiegati nel secondo conflitto mondiale, come ostacoli aerei in prossimità di punti sensibili, come navi, zone di di sbarco di truppe d'assalto ecc.. Un Camera Blimp è null'altro che un'evoluzione dei dirigibili di quel tempo ed oggi è sfruttato al meglio in moltissimi settori. Un Camera Blimp ad esempio è la miglior soluzione in contesti critici (rif. Regolamento E.N.A.C. sui droni) dove gli ormai tanto discussi droni non trovano possibilità di impiego. Un Camera Blimp è uno strumento perfettamente inoffensivo, più leggero dell'aria, morbido e molto lento nel controllo in volo. Il fatto che è frenato da una o più funi rende il tutto molto più sicuro e semplice da utilizzare. TecnoFly2008 Srl ha ricercato negli anni le migliori soluzioni sul mercato europeo ed americano ed ha contribuito attivamente al perfezionamento dei Camera Blimp relazionandosi direttamente con gli installatori e quindi condividendone le esperienze dirette sul luogo del volo.

Payload o Lift-Utile ?

Prima di addentrarci nella descrizione dei Camera Blimp, vogliamo illustrare la sottile differenza che intercorre tra "payload" e il "lift-utile" di un Camera Blimp, ma anche di un qualsiasi aerostato. Dunque, per payload si intende il valore espresso in chilogrammi necessario ad azzerare la spinta idrostatica di un aerostato. Per lift-utile invece si intende il valore espresso in chilogrammi di spinta idrostatica utilizzabile dall'aerostato per restare in assetto positivo, cioè che "tira verso l'alto". Ne consegue che un Camera Blimp è tanto più performante quanto è maggiore il suo lift-utile e minore il suo peso a vuoto. Per questo è importante che il peso di un Camera Blimp sia il più basso possibile, e che il lift-utile sia il più possibile uguale alla spinta idrostatica del volume di gas elio che ne consegue. In ambienti esterni il lift-utile deve essere non oltre un terzo del payload per avere una buona stabilità in volo, mentre in ambienti interni, in assenza totale di vento, il lift-utile può essere quasi lo stesso valore del payload, poiché all'aerostato basta una pochissima spinta idrostatica per salire verso l'alto.

I NOSTRI MODELLI STANDARD DI CAMERA BLIMP
Modello Immagine Lunghezza Diametro massimo Volume Payload pratico* Materiale
ZPU350 350 cm 140 cm 3 mcb 1,29 Kg Poliuretano 0,1 mm
ZPU400 400 cm 150 cm 4 mcb 1,8 Kg Poliuretano 0,1 mm
ZPU400T 400 cm 150 cm 4 mcb 2,55 Kg Poliuretrano 0,05 mm
ZPU400L 400 cm 170 cm 6 mcb 3,41 Kg Poliuretano 0,1 mm
ZPU400TL 400 cm 170 cm 6 mcb 3,60 Kg Poliuretrano 0,05 mm
ZPU500 500 cm 195 cm 9 mcb 4,74 Kg Paoliuretano 0,1 mm
ZPU500T 500 cm 195 cm 9 mcb 7,25 Kg Poliuretano 0,05 mm
ZPU600
video
600 cm 225 cm 16 mcb 10,06 Kg Poliuretano 0,1 mm
ZPU600T 600 cm 225 cm 16 mcb 12,60 Kg Poliuretano 0,05 mm
ZPU700 700 cm 265 cm 22 mcb 15,60 Kg Poliuretano 0,1 mm
ZPU800 800 cm 300 cm 40 mcb 29,90 Kg Poliuretano 0,1 mm
ZNYL900 900 cm 338 cm 45 mcb 17 Kg Poliuretano 0,2 mm + nylon esterno
* Per facilitare il calcolo della spinta idrostatica di un Camera Blimp, si è considerato che il gas elio abbia una capacità di sollevamento in Aria Tipo (I.S.A. - International Standard Atmosphere) pari ad 1 kg per metro cubo (approssimazione per eccesso). Ricordiamo i valori dell'Atmosfera Standard, o Aria Tipo (I.S.A.): Rilevata alla Latitudine di 45°; Aria secca; PA (pressione atmosferica) = 1013,25 hPa; T (temperatura aria) = 15 °C slm; D (densità dell'aria) = 1,225 Kg/m3 slm; Dhe (densità dell'elio): 0,167 kg/m3.
LEGENDA:
T = THIN - MODELLO IN POLIURETANO LEGGERISSIMO DA 0,05 MM OPPURE 0,07 MM
TL = THIN/LARGE - VERSIONE DEL MODELLO PIU' GRANDE IN POLIURETANO DA 0,05 MM OPPURE 0,07 MM
L = LARGE - VERSIONE DEL MODELLO PIU' GRANDE

Poliuretano (PU) oppure polivinilcloruro (PVC) ?

Vogliamo delucidare il lettore da una possibile confusione dei materiali di costruzione dei dirigibili. Purtroppo fin dal passato il pubblico ha sempre associato a qualsiasi pallone volante il PVC come materiale di realizzazione. Il PVC infatti è stato il materiale più impiegato in aerostatica fino agli anni ottanta, prima dell'impiego del formidabile poliuretano. Negli anni novanta le prime aziende italiane hanno iniziato a sperimentare questo eccezionale materiale in campo aerostatico ottenendo dei risultati di gran lunga migliori rispetto al comune PVC. Si è scoperto presto che il poliuretano avrebbe sostituito il suo predecessore poiché è risultato più leggero, più semplice da saldare e riparare, con una capacità di trattenere le molecole di elio all'interno dell'involucro dell'aerostato nettamente superiore al PVC e per la sua lucidità e morbidezza al tatto. Ci permettiamo di valorizzare il poliuretano soprattutto per l'estrema elasticità e capacità di dilatarsi in ogni direzione, un fattore importantissimo in aerostatica poiché l'espansione termica del gas elio fa aumentare sensibilmente il volume dell'aerostato. Nei primi anni in cui è uscito, il poliuretano era molto costoso, veniva importato in Europa dagli Stati Uniti e per via del prezzo non economico, l'aerostatica in Italia non trovava terreno fertile se non in casi particolari, anche perché tutti quelli che acquistavano un pallone in PVC, quindi più economico del poliuretano a quei tempi, non potevano certo aspettarsi che i loro palloni restassero gonfi per giorni, cosa che sarebbe accaduta se i palloni fossero stati in poliuretano, e quindi anche questo fattore ha contribuito a ritardare il decollo dell'aerostatica alla portata di tutti nel bel paese. Negli anni, grazie ai media e soprattutto ai social-network mondiali, la richiesta del poliuretano nei paesi europei è incrementata notevolmente, le fabbriche americane hanno prodotto più poliuretano abbassando i costi di produzione con conseguenza di una maggiore quantità di materiale a disposizione nei magazzini europei a buon prezzo e soprattutto alla portata di tutte quelle piccole fabbriche di palloni e dirigibili. Tuttavia l'impiego del PVC in aerostatica non è del tutto scomparso in Europa, ad esempio, quando si devono realizzare delle grandi sfere aerostatiche, viene preferito il PVC di grandi spessori, come il 300 micron o il 350 micron, che assicura robustezza notevole al pallone e ne contiene i costi. Per avere un termine di paragone tra il poliuretano e il PVC per quanto riguarda la capacità di trattenimento del gas elio, possiamo mettere a confronto i due materiali di uno spessore standard più o meno con le medesime prestazioni:

  Film di Poliuretano da 0,1 mm (100 micron) Film di PVC da 0,22 mm (220 micron)
Perdita % 1% ogni 2-3 giorni 1% ogni 1-2 giorni

Spessori del poliuretano

TecnoFly2008 Srl, grazie a Marco Forcella che ha contattato vari fornitori di poliuretano in film nel mondo, è in grado di fornire Camera Blimp in diversi spessori di poliuretano. Lo spessore del PU è molto importante, poiché da questo valore si determina il peso specifico del materiale che viene scelto in base alle caratteristiche di sollevamento dell'aerostato. TecnoFly2008 Srl impiega film di purissimo poliuretano di 0,05 mm, 0,07 mm, 0,1 mm, 0,15 mm, 0,20 mm e 0,30 mm di spessore. La costanza nella ricerca del giusto poliuretano ha portato la TecnoFly2008 Srl ad offrire diverse soluzioni sul mercato, che si plasmano in base alle aspettative del cliente.

Poliuretano bianco o colorato?

In origine il poliuretano nasce di un colore avana. Successivamente vengono aggiunti dei pigmenti di vari colori che fanno raggiungere al materiale le tonalità richieste. Il poliuretano trova applicazioni in molti settori oltre a Micro crepa quello aerostatico, ma proprio quest'ultimo settore è particolare quando si tratta di film colorati. Una pellicola di poliuretano quando impiegata per la realizzazione di un aerostato, deve poter resistere agli agenti atmosferici, in particolar modo deve resistere ai raggi U.V.. Negli anni Marco Forcella ha notato come il poliuretano di colore bianco e di uno spessore di almeno 0,1 mm resiste maggiormente all'azione dei raggi U.V. rispetto allo stesso film ma di un colore diverso. Il motivo ricade nel pigmento del colore: infatti si è verificato che proprio il pigmento bianco tra tutti quanti è quello che altera in minor modo la composizione molecolare del PU. Per tutti gli altri colori accade il contrario; all'atto pratico un poliuretano colorato nel tempo tende a perdere la propria elasticità, alcuni esperti fabbricatori di film di poliuretano parlano dell'"effetto idrolisi" con comparsa di micro crepe che si dilatano con il dilatarsi del poliuretano. In pratica il materiale per effetto dei raggi U.V., polimerizza cambiando intrinsecamente la propria struttura molecolare. Quando un aerostato inizia a mostrare delle microcrepe comparse spontaneamente ("dal nulla"), ormai il materiale è compromesso e non conviene neanche tentare di ripararlo con gli appositi kit di riparazione. Per questo TecnoFly2008 Srl consiglia sempre e solo aerostati in poliuretano bianco. I nostri Camera Blimp sono realizzati in poliuretano di qualità, costruiti in maniera professionale, con studio al computer 3D e con saldature ad alta frequenza. Sono prodotti garantiti e scrupolosamente controllati prima di essere imballati e spediti.

L'insidioso fattore muffa nel poliuretano

Quando si parla di pellicole di poliuretano, è più che mai doveroso soffermarsi su un fattore importantissimo che è causa di danneggiamenti al materiale: il fattore muffa. Per quanto il poliuretano sia un materiale plastico idrorepellente, dobbiamo prestare molta attenzione a conservare il nostro dirigibile o aerostato nel migliore dei modi, per impedire al massimo l'insidiosa formazione di muffe che possono aggredire il poliuretano rendendolo in certi casi (fortunatamente non frequenti) inutilizzabile e irreparabile. Le muffe sono un tipo di funghi pluricellulari, scientificamente questi organismi pluricellulari si chiamano Miceti. Una volta che il processo ha inizio, le muffe continuano a proliferare a colonie aggredendo il poliuretano e letteralmente "mangiandosi" prima lo strato superficiale del poliuretano, poi la parte più interna. Le muffe si manifestano inizialmente con la comparsa di piccoli punti neri; in seguito questi punti si ingrandiscono e si trasformano in vere e proprie macchie scure di varie dimensioni. E' importante notare che quando si vedono i puntini neri, il Muffa processo di proliferazione dei Miceti e dell'aggressione del poliuretano è già iniziato, e molto probabilmente una parte del poliuretano è già stata compromessa. Ovviamente il danno provocato dalle muffe è tanto più rapido quanto minore è lo spessore del poliuretano. Richiediamo l'attenzione del lettore sull'importanza dello spessore del poliuretano impiegato per l'aerostatica; come abbiamo detto sopra (vedi paragrafo "Spessori del poliuretano"), si possono realizzare aerostati con diversi spessori di poliuretano, si parte da 0,05 mm (50 micron) per arrivare fino a 0,3 mm (300 micron). Quindi potete certamente capire come l'azione delle muffe sia più rapida su un poliuretano di soli 50 micron rispetto a un normale poliuretano da 100 o 150 micron. Da qui segue che un aerostato concepito per delle prestazioni particolari e realizzato in poliuretano sottilissimo, debba essere conservato con molta più attenzione rispetto ai modelli con spessori di poliuretano superiori. Ci riferiamo soprattutto a quei dirigibili o palloni realizzati con poliuretano da 50 micron e 70 micron, impiegati in località di mare o in contesti dove è facile la formazione di condensa, brina o rugiada. La formazione delle muffe è strettamente legata alle condizioni di temperatura e umidità dell'ambiente in cui viene riposto il poliuretano. Le muffe si manifestano in ambienti dove è presente il fenomeno della condensa ossia la formazione di goccioline di acqua dovuta al vapore acqueo presente nell'aria. TecnoFly2008 Srl raccomanda sempre ai propri clienti e lettori di ispezionare scrupolosamente il poliuretano prima di riporlo nella sacca di protezione o nella valigetta, dedicando il tempo necessario alle corrette ed indispensabili azioni prima di ripiegare l'aerostato dopo l'utilizzo, e soprattutto in vista di un periodo di non utilizzo, come ad esempio nella stagione fredda. Anche se il luogo di stoccaggio del vostro blimp è un ambiente asciutto, ventilato e idoneo a conservare materiali sensibili alle muffe, è molto importante ripiegare il poliuretano solo se completamente asciutto, poiché nella maggior parte dei casi è la condensa che resta sul poliuretano dopo averlo ripiegato che innesca la proliferazione dei Miceti. Cedimento strutturale del poliuretano Portiamo un esempio che spesso si ripete per inesperienza nell'utilizzo di un aerostato in poliuretano: immaginate di gonfiare il vostro blimp in una giornata soleggiata, in una stagione calda e di operare con il blimp per qualche ora o anche solamente per mezz'ora o meno. Se il blimp ancor prima di essere gonfiato ad elio, contiene una piccola quantità d'aria, significa che quando sarà gonfio al suo interno oltre al gas elio sarà presente una piccola quantità d'aria che poco influenzerà il payload del blimp. Ma i raggi solari investono l'intera supeficie del blimp riscaldandola e ciò dà origine alla formazione di condensa con micro goccioline d'acaua all'interno del blimp. Ora, se una volta sgonfiato il blimp non lo si lascia asciugare completamente lasciando le valvole aperte e soffiando aria al suo interno con un soffiatore, il rischio della formazione di muffe è quasi garantito. Per questo raccomandiamo sempre di aspirare tutto il gas elio o aria dal blimp prima di ripiegarlo.
Un altro esempio potrebbe essere il seguente: immaginate di gonfiare il vostro blimp a pomeriggio inoltrato, e di continuare la sospensione del blimp fino al tramonto o anche in notturna; per effetto del raffreddamento dell'aria sulla superficie esterna del poliuretano verrà a depositarsi il vapore acqueo sotto forma di rugiada. A questo punto al termine delle operazioni bisognerà sgonfiare il blimp, asciugarlo con un panno morbido e assorbente e riporlo nella propria sacca o valigetta. Al mattino seguente è fondamentale riaprire la sacca, estrarre il blimp e asciugarlo nuovamente poiché certamente sarà rimasto umido. L'ideale è gonfiarlo nuovamente ad aria, in un ambiente chiuso e al riparo dall'irraggiamento solare, lasciarlo gonfio per qualche ora, e "ventilarlo" dall'interno per 15 - 20 minuti soffiando aria al suo interno mantenendo aperte le altre valvole (i nostri blimp hanno una grande valvola dorsale per ispezionare il poliuretano dall'interno una volta sgonfio e per ventilarlo prima di riporlo a riposo).
Se non si effettuano queste procedure (e comprendiamo che risultano essere noiose) al 99% compariranno dopo pochi giorni dei puntini neri, e se non si interverrà in tempo i puntini neri altereranno l'elasticità del poliuretano facendo in ultimo comparire dei cedimenti strutturali anche gravi (vedi immagine).
Abbiamo avuto un caso particolare in cui il poliuretano è stato talmente danneggiato dalle muffe da non potersi neanche ipotizzare un'eventuale riparazione, in pratica la presenza di moltissine crepe comparse lungo le piegature hanno compromesso l'intera cellula aerostatica. In particolar modo, se l'aerostato è fornito di valigetta di trasporto, come avviene con i dirigibili radiocomandati, è ancora più importante che l'ispezione interna del poliuretano avvenga frequentemente, poiché un ambiente chiuso quale quello di un valigetta potrebbe accelerare la formazione di muffe.
TecnoFly2008 controlla scrupolosamente tutti gli aerostati prima della consegna al cliente, ispezionando attentamente il poliuretano di cui sono realizzati. TecnoFly2008 assicura che il poliuretano sia fornito in perfetto stato, senza presenze di muffe, graffi, abrasioni o imperfezioni. Poiché gli aerostati vengono collaudati ad aria con una tenuta di 24 ore, è possibile che in fase di gonfiaggio si verifichino dei piccolissimi punti di riparazione o di rinforzo; questo è del tutto normale in fase di collaudo, e comunque se dovessero presentarsi delle piccole imperfezioni, esse vengono accuratamente riparate con l'apposito adesivo "Tear-Aid-Patch" (kit riparazione in dotazione) prima della consegna. Eventuali micro riparazioni del poliuretano rientrano nel prezzo finale dell'aerostato e non sono oggetto di contestazione. TecnoFly2008 non è responsabile di eventuali reclami o contestazioni per poliuretani che presentano dopo la consegna dell'aerostato, formazioni di muffe, o microcrepe generate da muffe. La presenza di muffa sul poliuretano è dovuta al 100% ad un utilizzo non appropriato dell'aerostato. Un aerostato in poliuretano è una struttura aerostatica delicata che necessita di molta attenzione sia durante l'utilizzo che durante lo stoccaggio. Riportiamo quindi di seguito la corretta procedura di conservazione dei nostri aerostati in poliuretano:

Come conservare un aerostato in poliuretano
  • Utilizzare sempre la sacca di trasporto in dotazione e mettere la sacca in un cartone lasciato aperto in alto
  • Non ripiegare arrotolando l'aerostato, ma piegarlo a settori regolari espellendo tutta l'aria residua interna
  • Aspirare completamente tutta l'aria dall'aerostato con un aspiratore prima di ripiegarlo
  • Controllare l'intera superficie dell'aerostato prima di ripiegarlo (eventuali particelle solide, tipo sassolini o sporcizie varie devo essere assolutamente rimossi); se necessario utilizzare una lampada a LED
  • Se si ha il minimo dubbio di una possibile condensa interna, gonfiare ad aria l'aerostato in un luogo chiuso, al riparo dei raggi solari, e ventilarlo internamente con un soffiatore facendo fuoriuscire l'aria in eccesso dalle valvole secondarie. Questa operazione è fondamentale per asciugare dall'interno il poliuretano. La scelta di un dirigibile va fatta anche in base alla disponibilità di un luogo di stoccaggio sicuro e sufficientemente grande da contenere il dirigibile da gonfio in fase di ispezione.
  • Ripiegare l'aerostato solo se completamente asciutto esternamente ed internamente. Voli effettuati in presenza di irraggiamento solare, rugiada, brina, pioggia possono essere cause di formazione di muffe.
  • Una volta ripiegato, posizionare il cartone sopra uno scaffale non troppo alto (il calore tende a salire ed ad occupare gli strati più alti del soffitto di una stanza), in un ambiente asciutto, ventilato e al riparo dai raggi solari. Non chiudere il cartone.
  • Ispezionare periodicamente lo stato dell'aerostato, effettuando dei gonfiaggi parziali ad aria e controllando eventuali formazioni di muffe o la presenza del tipico odore della muffa; l'operazione deve essere ripetuta ad intervalli indicativamente di 2 settimane, ma non esiste una regola precisa, poiché i fattori che determinano la formazione delle muffe sono molto variabili; può succedere normalmente che dopo un anno di inutilizzo, se correttamente conservato, il poliuretano sia in perfetto stato; ma può anche accadere che dopo dieci giorni in condizioni inappropriate, si notino i primi puntini neri sul poliuretano. Il buon senso deve predominare soprattutto su aerostati di un certo valore economico
  • Utilizzare sempre sali assorbi-umidità da inserire nella scatola di cartone, facilmente reperibili in commercio ed economici, un piccolo accorgimento che può salvare l'aerostato
  • Per lunghi stoccaggi, consigliamo di aspirare sottovuoto l'aerostato, dopo essersi accertati che non vi sia condensa interna ed che sia esternamente completamente asciutto; immettere quindi una piccola quantità di azoto al suo interno (le bomboline di azoto si trovano facilmente in commercio e costano poco), inserire l'aerostato ripegato all'interno di una sacca sotto vuoto (quelle per l'abbigliamento), aspirare tutta l'aria ed immettere all'interno della sacca un po' di azoto (in assenza di aria, è impossibile la formazione di condensa, e senza ossigeno i Miceti non possono svilupparsi). Completare con qualche sacchetto assorbi-umidità. Ispezionare mensilmente comunque per avere la certezza di una conservazione perfetta.
  • Per pulire la superficie in poliuretano utilizzare un panno morbido ed asciutto; non utilizzare spugnette abrasive, detersivi, spray pulitori per vetri, sgrassantori, alcol, solventi vari. Non utilizzare pennarelli indelebili, ad alcol o a vernice per segnare dei punti sul poliuretano, utilizzare in caso una penna a sfera (testare prima la penna sfera su un foglio di carta per evitare abrasioni)
  • Non verniciare il poliuretano (le vernici comuni indeboliscono il poliuretano). Per la personalizzazione rivolgersi a TecnoFly2008 Srl
  • Non fate volare il vostro aerostato vicino a tralicci di corrente elettrica e durante temporali !
  • Rispettate sempre l'altezza di utilizzo di un aerostato frenato (40 metri dal suolo salvo NO.T.AM)
  • Non fate volare il vostro aerostato troppo vicino a palazzi, edifici o altri ostacoli
  • Quando riposto da gonfio in ambienti interni, assicuratevi che l'aerostato non venga a contatto con il soffitto o con corpi contundenti
  • Se il vostro dirigibile è provvisto di striscioni intercambiabili, e lo avete fatto volare, o lo avete semplicemente esposto da gonfio, o lo avete lasciato in un ambiente soggetto a condensa, al termine delle operazioni, prima di riporlo nella sacca di trasporto o nella valigetta, rimuovere gli striscioni intercambiabili e accertarsi che questi siano completamente asciutti. Non ripiegare mai l'aerostato assieme agli striscioni ! Gli striscioni sono realizzati in un un materiale completamente diverso dal poliuretano, il poliestere indemagliabile, che assorbe una quantità notevole di acqua sotto forma di condensa. Se l'aerostato viene ripiegato con gli striscioni umidi, è garantita al 100% la formazione di muffa anche dopo pochi giorni. Fare molta attenzione a questo dettaglio, è un errore comune tra gli operatori neofiti degli aerostati ad elio che usano gli striscioni intercambiabili.
  • Custodire gli striscioni completamente asciutti in una sacca separata, possibilmente non assieme all'aerostato e sempre con bustine antiumidità.

Iper deformazione termica del poliuretano

Il mondo dell'aerostatica è in continua evoluzione, in tutto il mondo in questo momento appassionati e professionisti stanno provando e testando le loro attrezzature, scoprendo cose nuove, e facendo nuove esperienze che possono essere condivise con gli altri. Anche noi contribuiamo all'informazione disponibile con le nostre esperienze dirette e che i nostri clienti ci rivelano. Parliamo ora della deformazione alla quale il poliuretano è soggetto per effetto termico. Essendo un materiale plastico morbido e in forma di film sottile, se esposto ad una fonte di calore, il poliuretano tende a dilatarsi, deformandosi, in certi casi permanentemente. Un po' come avviene per il lattice di gomma naturale, ma in forma molto più lieve. Non stiamo parlando dell'irraggiamento solare normale al quale il blimp è sottoposto, ma di fonti di calore localizzate, con temperature di molte decine di gradi centigradi, che vengono ad interessare una parte del poliuretano. Facciamo alcuni esempi pratici. Può succedere che durante il trasporto in auto dell'aerostato sgonfio, una parte di esso esca dalla sacca di trasporto e venga ad essere esposta alla luce solare. Immaginate ora in quel punto preciso, all'interno di un'automobile, magari nel portabagagli, in piena estate con il sole che picchia, che temperatura potrà raggiungere la superficie interessata. Può accadere che in quel punto, il poliuretano si ammorbidisca molto, dilatandosi molto più del normale. Per quanto il poliuretano sia estremamente elastico, una "iper deformazione termica", come la chiamiamo noi, può portare a Deformazione del poliuretano una deformazione permanente che si nota soprattutto quando la superficie dell'aerostato è un po' floscia. In pratica si crea una sorta di "bolla" con delle grinze. Nulla di preoccupante, poiché il poliuretano non si è forato, ma solo leggermente deformato. Certe volte nel tempo, queste "bolle" si riducono di dimensioni, a volte scompaiono del tutto, questo dipende dallo spessore del poliuretano e da quanto è stata esposta al calore la parte interessata. Un altro esempio pratico, che accade spesso ai neofiti del settore, è il seguente: il blimp, questa volta da gonfio, viene a contatto con una superficie metallica che si è arroventata al sole per ore. Immaginate di essere sul luogo di una ripresa fotografica, con il blimp a terra frenato in attesa di essere sollevato in cielo con la vostra gimbal; se a terra, per comodità (o negligenza!) avete "fermato" il vostro blimp appoggiandolo ad una portiera di un automezzo, per esempio la vostra automobile o il vostro furgone, la parte di poliuretano a contatto con la lamiera riscaldata può subire una iper deformazione termica da contatto; quindi.. mai avvicinare il vostro blimp o pallone ad una superficie metallica esposta al sole! Ancora un esempio di cosa può accadere in maniera subdola al vostro blimp durante la preparazione e il gonfiaggio: siete sul sito di ripresa, avete posizionato il vostro telo di protezione a terra, stendete a terra il vostro blimp sgonfio dopo aver disposto la bombola, o le bombole, di elio a uno o due metri. La temperatura dell'aria è calda, e il sole arroventa letteralmente la superficie delle bombole. Può succedere che per un ritardo imprevisto, non potendo subito gonfiare il blimp, lo stesso possa venire a contatto con la bombola calda, magari solo in piccolo punto, a causa di una folata di vento che ha spostato di un po' il blimp floscio a terra. Una bombola al sole raggiunge una temperatura superficiale molto alta, se con il palmo della mano la si tocca in quel momento, ci si accorge che scotta, e per maneggiarla bisogna usare dei guanti. Può accadere addirittura che distrattamente la chiave inglese che avete appena utilizzato per serrare il manometro alla bombola, sia "momentaneamente" lasciata a terra vicino al poliuretano, o addirittura sul poliuretano! La chiave inglese che si è arroventata al sole, a contatto con il poliuretano causerà uno stress eccessivo al materiale plastico, quindi fate molta attenzione a non far accadere queste circostanze insidiose. Come potete notare, le possibilità di incombere in una "bolla" da iper deformazione termica sono molte, tuttavia ora che conoscete le cause, stando un po' attenti a questi dettagli, potrete evitare questo fenomeno.

Come si sceglie un Camera Blimp?

La scelta di un Camera Blimp è strettamente in funzione del peso del carico che l'operatore vuole sollevare in aria. Per essere più precisi, occorrerebbe citare anche la quota massima alla quale sollevare il carico, poiché anche il cavo o i cavi, hanno il loro peso e quindi non possono essere trascurati. Non da poco è il fattore peso/volume di un Camera Blimp; questi aerostati possono essere in poliuretano, in PVC oppure doppio involucro (cioè un involucro interno che trattiene il gas elio rivestito di un tessuto resistente esterno), ognuno di questi materiali ha un peso specifico diverso, quindi a parità di volume comporta un payload diverso, infatti maggiore è il peso del blimp a vuoto e minore sarà il suo payload. La scelta di un Camera Blimp è certamente influenzata anche dal prezzo. A seconda del materiale con cui sono costruiti il prezzo varia, alle volte anche di molto, per questo quando è arrivato il momento della scelta di un Camera Blimp occorre considerare molti fattori, che elenchiamo nel riquadro seguente:

FATTORI CHE DETERMINANO LA GIUSTA SCELTA DI UN CAMERABLIMP
1 - il peso preciso dell'apparecchiatura da sollevare (occorre pesare attentamente con una bilancia elettronica tutta la strumentazione da sollevare)
2 - quota massima di lavoro (uni stimato anche indicativo va bene)
3 - applicazioni del Camera Blimp (se per un utilizzo frequente oppure saltuario)
4 - budget economico a disposizione (è fondamentale comprenderne i costi)

TecnoFly2008 Srl è a vostra completa disposiizone per consigliarvi al meglio il giusto prodotto che più soddisferà le vostre esigenze. Non esitate a contattarci per una consulenza gratuita.

Personalizzazione di un Camera Blimp

Per i Camera Blimp la personalizzazione è un fattore molto importante, quello che è uno strumento formidabile di lavoro, può allo stesso tempo dimostrarsi un validissimo richiamo pubblicitario, mentre si sta lavorando. Se di per sé un Camera blimp con striscione dirigibile non passa inosservato, allora diventa senza dubbi più che vantaggioso sfruttare le superfici laterali del blimp come spazi pubblicitari. La personalizzazione su un Camera Blimp può avvenire in due modi principali: con stampa digitale diretta sul poliuretano bianco (da plotter ink jet), oppure con il fissaggio di striscioni intercambiabili realizzati in tessuto di poliestere leggero e stampati in digitale. La stampa digitale è permanente e definitiva, cioè una volta stampate le superfici restano tali per sempre; gli striscioni invece possono essere sostituiti con altri striscioni di diversa grafica, alternando il brand pubblicitario. Tuttavia il metodo degli striscioni intercambiabili non sempre trova applicazione sui Camera Blimp, poiché occorre considerare che gli striscioni hanno un loro peso, il quale va a ridurre notevolmente il payload del blimp. E' consigliabile realizzare striscioni in tessuto molto leggero, ad esempio da 80/90 grammi al massimo al metro quadro, oppure optare per degli striscioni in nylon spinnaker da 40 grammi al metro quadro (soluzione ottimale ma costosa). Una nota importante e doverosa riguardante la stampa digitale su poliuretano. Abbiamo detto che la stampa avviene con tecnologia Ink Jet (digitale diretta), ma è importante far notare che la stampa è possibile e preferibile solo su un film di poliuretano bianco, e quindi non colorato. Stampare in digitale su una superficie colorata non avrebbe senso, poiché i colori si sovrapporrebbero con un risultato finale certamente da evitare. Gli striscioni intercambiabili permettono quindi di avere un blimp da personalizzare all'occorrenza. Vogliamo tuttavia sensibilizzare il lettore che la tipologia del materiale con cui viene realizzato uno striscione per un dirigibile, deve essere scelta con attenzione, soprattutto bisogna conoscere il peso specifico del materiale scelto e calcolare il peso totale dello striscione prima di farlo realizzare, onde evitare di arrivare ad avere un payload insufficiente al sollevamento del carico ipotizzato. TecnoFly2008 Srl può realizzare per voi gli striscioni intercambiabili per i vostri Camera Blimp, utilizzando il miglior tessuto e calcolandone con esattezza il peso a priori.
Vogliamo soffermarci un attimo su un dettaglio importantissimo che riguarda gli striscioni intercambiabili. Gli stricioni intercambiabili sono realizzati in poliestere indemagliabile che, a differenza del poliuretano che è un laminato liscio, è una specie di rete, e tende a trattenere l'acqua che si deposita su di esso. Vi rimandiamo al riquadro "Come conservare un aerostato in poliuretano" e in particolare agli ultimi due punti dove viene spiegato con precisione come prevenire questi problemi.

La scelta del colore delle code

Da non trascurare il colore delle code di un Camera Blimp, è importante poterne scegliere il colore, poiché l'abbinamento delle le giuste code colorate al blimp rende quest'ultimo più bello e più attraente. Le code dei nostri Camera Blimp sono realizzate con un telaio in fibra di carbonio, il quale sorregge una tela di nylon spinnaker leggerissimo. Si possono scegliere molte tonalità di colore tra il nylon adoperato per le code.

Camera Blimp doppio involucro

Come per i palloni doppio involucro, esistono i Camera Blimp doppio involucro. Quando le dimensioni di un Camera Blimp diventano importanti, non basta più Camera blimp doppio involucro realizzare il corpo del blimp in solo poliuretano, ma occorre rivestirlo con un tessuto di nylon, robusto, elastico e leggero. Si tratta di irrobustire l'intera superficie del blimp, aggiungendo un involucro sagomato su misura, che calza esattamente sulla forma del blimp. La scelta del tessuto ovviamente ricade su un nylon o un poliestere il più leggero possibile e allo stesso tempo il più resistente possibile. I punti di ancoraraggio sul blimp sono ricavati sul tessuto esterno, cuciti; questo significa che lo sforzo della spinta idrostatica viene scaricato sulle cuciture e non sui punti di aggancio saldato (come avviene per i normali dirigibili mono involucro). Un Camera Blimp doppio involucro è molto resistente, ma allo stesso tempo, molto pesante e più complesso da gestire e di conseguenza più costoso. La personalizzazione di un Camera Blimp doppio involucro, come per i modelli mono involucro in poliuretano, può avvenire sia con stampa digitale sul tessuto esterno in nylon oppure con l'applicazione di striscioni intercambiabili. Un dirigibile doppio involucro è uno strumento duraturo negli anni e più resistente all'usura di un normale mono-camera, grazie al rivestimento esterno a protezione della camera interna. TecnoFly2008 Srl fornisce dirigibili Camera Blimp in assetto doppio involucro di dimensioni di 9 metri ed oltre, in base alle necessità richieste dal cliente. Se state cercando una soluzione aerostatica di grandi dimensioni, richiedete una consulenza gratuita chiamando allo 0039 347-5900124, oppure inviate una e-mail a info@tecnofly2008.com, saremo lieti di guidarvi verso la soluzione ottimale per la realizzazione del vostro progetto.