Cari amici di camerablimp.eu, ben trovati in questa sezione dedicata alle domande più frequenti che riceviamo e alle quali rispondiamo sempre con piacere. Per aiutarvi nella conoscenza di questo ristretto settore, abbiamo racchiuso in forma sintetica una lista di risposte ai vostri quesiti per delucidare ogni vostra perplessità o dubbio. Per tutte quelle informazioni a voi necessarie che non troverete in questo elenco, non esitate a contattarci allo 0039 347-5900124 oppure inviando una e-mail a info@camerablimp.eu. Siamo a vostra disposizione.
Un pallone aerostatico è un pallone (che può essere di varie forme) gonfiato con un gas più leggero dell'aria (avendo una densità inferiore rispetto all'aria), concepito per poter volare in cielo trattenuto a terra da una fune oppure radiocomandato da un sistema a controllo remoto, e quindi in questo caso libero di volare in ogni direzione.
I gas utilizzati per gli aerostati di piccole dimensioni, normalmente è il gas elio (He); si tratta di un gas nobile, inerte, assolutamente NON INFIAMMABILE e con una generosa capacità di spinta aerostatica. Il gas elio in commercio si trova in forma compressa e contenuto in bombole cariche a 200 BAR.
Il gas elio viene commercializzato in varie tipologie, più o meno pure a seconda dell'utilizzo. In campo aerostatico comunemente è impiegato il FlyGas, chiamato anche BalloonGas o PallonGas; si tratta di un gas elio "sporco" impuro, certamente adatto a riempire i palloni aerostatici. Il gas elio puro invece viene utilizzato nella subacquea per la realizzazione delle miscele respirabili dai sommozzatori, e nelle risonanze magnetiche negli ospedali, impiegato come refrigerante. Il FlyGas è più economico dell'elio puro, per questo quando bisogna noleggiare delle bombole di elio occorre sempre specificare se si tratta di gas puro o per palloni aerostatici. Richiedete per queste applicazioni solo gas elio "sporco" o impuro.
Il gas elio in Italia purtroppo non è proprio economico per via delle importazioni dall'estero. I principlai canali di importazione sono americani e algerini (una parte viene anche dai paesi del'Ex Unione Sovietica). Il gas elio in Italia è distribuito da diverse aziende che operano a livello internazionale. Tra quelle di maggiore rilevanza troviamo la SIAD, il Gruppo SAPIO, la RIVOIRA, l'AIRLIQUID e la SOL. Queste realtà hanno poi una fitta rete di distribuzione locale, generalmente in ogni città, poichè oltre al gas elio, è indispensabile negli ospedali l'ossigeno, e l'elio stesso come refrigerante inerte per la risonanza magnetica. Il prezzo indicativo del gas elio per applicazioni aerostatiche, quindi il FlyGas, oscilla molto da distributore a distributore; si parla da un minimo di 10,00/12,00 ?/mcb (metro cubo) ad un massimo di 25,00 ?/mcb oltre Iva. Il prezzo dipende certamente dalle quantità richieste, ma TecnoFly2008 Srl ha stipulato un accordo commerciale con SIAD, offrendo la possibilità ai propri clienti di acquistare il FlyGas ad un prezzo anche in piccole quantità, ad un prezzo conveniente di 13,00 ?/mcb + Iva. TecnoFly2008 Srl provvederà a mettervi in contatto direttamente con il rappresentante SIAD il quale vi comunicherà il punto più vicino dove reperire il gas.
In commercio esistono bombole di diverse capacità di gas elio, ci sono le 14 litri (3 mcb), le 27 litri (6 mcb), le 40 litri (8 mcb) e le 50 litri (10 mcb). Le bombole normalmente utilizzate per il gas elio sono da 40 litri oppure da 50 litri. E' importante che le bombole siano caricate a 200 BAR, quando si prendono a noleggio le bombole è consigliabile misurare sempre la pressione con un manometro apposito (può accadere che una bombola non sia carica a 200 BAR, meglio avere la certezza di avere la quantità di gas necessaria). Consigliamo di utilizzare un carrellino porta bombole per l'impiego di bombole da 40 litri e 50 litri, poiché sono pesanti da trasportare. Le bombole che consegna la SIAD sono quasi sempre da 40 litri, certe volte da 50 litri.
Si, è indispensabile un riduttore di pressione per gonfiare i palloni aerostatici, poichè 200 BAR è una pressione oltre che eccessiva, pericolosa durante l'utilizzo della manichetta di alimentazione (tubo di gonfiaggio dell'elio). Il riduttore di pressione permette di abbattere la pressione della bombola da 200 BAR a 7 BAR, questo significa che il tubo di alimentazione (che ha una resistenza fino a 20 BAR) è in ampia sicurezza a questa ridotta pressione. Il riduttore di pressione e la manichetta di alimentazione sono forniti assieme al pallone aerostatico come fornitura di serie. Il riduttore di pressione si avvita all'imboccatura della bombola di gas elio, avendo la filettatura passo Argon/Elio.
Il gas elio ha una spinta idrostatica in condizioni di aria tipo o aria standard (I.S.A. International Standard Atmosphere) pari a circa 1 Kg al metro cubo. Questo valore è approssimato per eccesso, ma non di molto. Per calcolare la spinta idrostatica di un pallone ad elio, per comodità e anche per effettiva ragione empirica, si considerano 1000 grammi ogni metro cubo di gas elio contenuto all'interno del pallone aerostatico.
Occorre innanzitutto pesare il pallone aerostatico, da sgonfio e con una bilancia di precisione; poi occorre calcolarne il volume interno che assumerà da gonfio (in un pallone aerostatico è trascurabile lo spessore del materiale di cui è fatto); se il pallone è una sfera, il calcolo è molto semplice poiché basterà applicare la formula volumetrica di una sfera; se la forma è diversa, il calcolo del volume può essere eseguito in forma approssimativa scomponendo la forma tridimensionale in più parti di una forma di facile calcolo volumetrico e sommare tra loro tutti i volumi parziali. Se la forma è complessa (ad esempio in una riproduzione gonfiabile), allora bisognerà ricorrere ad un programma di calcolo 3D, il quale calcolerà esattamente il volume del solido. Avendo ora noti il peso del pallone e il suo volume da gonfio, possiamo calcolare la spinta idrostatica in questa maniera: SPINTA IDROSTATICA (PAYLOAD) = SPINTA TEORICA DEL GAS ? PESO DEL PALLONE dove la spinta teorica del gas è il prodotto tra il volume e 1 Kg al metro cubo (spinta del gas elio approssimata). Se la spinta idrostatica è un valore positivo (assetto positivo), allora diremo che il pallone "vola", al contrario, se il valore è negativo (assetto negativo), allora il pallone "non vola".
Un pallone aerostatico viene gonfiato fino a quando la superficie assume la forma prestabilita. La pressione interna del gas è quindi pressoché quella atmosferica dell'aria esterna. Il pallone aerostatico sfrutta il principio di Archimede, che si basa sul concetto di volume spostato; non è quindi un contenitore sotto pressione come potrebbe essere una bombola di gas elio (comprimere gas all'interno di un recipiente a volume costante non permette certo di aumentarne la spinta idrostatica. Altrimenti le bombole di gas elio volerebbero, poiché al loro interno c'è compresso molto gas). Un pallone aerostatico NON E' quindi una camera IPERBARICA, cioè non contiene gas ad una pressione superiore a quella atmosferica esterna.
Se si tratta di un aerostato frenato (come un Camera Blimp ad esempio), non occorre alcuna licenza o attestato, tuttavia è indispensabile avere la piena conoscenza del modello aerostatico che si intende utilizzare. Purtroppo non è sufficiente attenersi al manuale d'uso e manutenzione rilasciato dal venditore, bisogna familiarizzare con l'aerostato, eseguendo dei gonfiaggi ad aria e ad elio, rendersi conto con mano di come si comporta un aerostato a terra e in volo, quanto "tira", come si gonfia e si sgonfia una volta terminato il lavoro senza incombere in eventuali inconvenienti. E' fondamentale non improvvisarsi nelle operazioni aeree con gli aerostati, non è difficile ritrovarsi con delle forature accidentali che lo fanno sgonfiare o nella peggiore delle ipotesi (caso molto raro) la perdita in volo dell'aerostato. Quanto ci si addentra in un lavoro con palloni aerostatici, occorre essere pienamente consapevoli del fattore di rischio dall'inizio alla fine del lavoro. TecnoFly2008 Srl consiglia a tutti gli operatori del settore un adeguato corso di cultura aeronautica e un adeguata conoscenza in meterologia. Se invece l'aerostato è del tipo radiocomandato (dirigibile radiocomandato), cioè munito di un impianto propulsivo autonomo, ed è quindi controllato da terra da un operatore con radiocomando, allora si ricade nei S.A.P.R., ovvero nei Sistemi Aerei a Pilotaggio Remoto. In questo caso invece è indispensabile ottenere una licenza di pilotaggio del mezzo, come se si trattasse di un drone. Ovviamente resta indiscussa la necessità di trovarsi nella piena consapevolezza delle caratteristiche statiche e dinamiche del mezzo e di un adeguato corso di cultura aeronautica e meterologica. Al momento non esiste ancora un ente che certifichi effettivamente i dirigibili radiocomandati come S.A.P.R.ed un corso vero e proprio per il pilotaggio di questa categoria. Tuttavia le limitazioni di impiego di un dirigibile radiocomandato sono le stesse di un drone. Per approfondimenti consultare la normativa Enac in vigore.
TecnoFly2008 Srl consiglia sempre di sottoscrivere un contratto di assicurazione sulla responsabilità civile a tutti gli operatori che intendono lavorare con i palloni aerostatici. La sicurezza sul lavoro è sempre in primis la pietra su cui si costruisce tutto il resto; essere assicurati per danni a terzi quando si lavora, oggi come oggi è più che consigliabile, quasi un dovere. Importante è la descrizione dettagliata di come si utilizzano gli aerostati al fine di poter sottoscrivere la giusta polizza RC. Volate assicurati, poche centinaia di Euro all'anno spesi in un'assicurazione, valgono davvero la pena.