Vieni al Roma Drone 2017

Alla scoperta degli RC Blimp (Dirigibili Radiocomandati)

Cos'è un RC Blimp?

Gli RC Blimp sono dei dirigibili radiocomandati a distanza con un radiocomando. Sono chiamati anche dirigibili a controllo remoto, quindi a differenza dei Camera Blimp, gli RC Blimp sono liberi di volare e non sono ancorati al suolo RC blimp (frenati). Tra tutti i blimp, i dirigibili radiocomandati sono quelli più affascinanti, più sofisticati ed indubbiamente anche i più costosi. TecnoFly2008 Srl propone delle soluzioni standard, per utilizzo indoor e outdoor, completi di tutto l'occorrente per il volo con la sola esclusione del gas elio. Le sagome qui mostrate sono il frutto di molte ore di progettazione e test statici e dinamici (in volo), per questo tali modelli sono ormai collaudati e testati in ogni loro parte. I modelli standard che proponiamo soddisfano molte esigenze, ma ogni cliente ha le proprie, pertanto ogni volta che un cliente ha bisogno di specifiche particolari di volume, lift utile e velocità, occorre affrontare un nuovo progetto, con nuove dimensioni, nuovi motori più o meno performanti ed eseguire il collaudo finale. Certo, l'attuale tecnologia oggi permette di ottenere molto, ma bisogna sempre considerare la grande quantità di ore di progettazione e di realizzazione di un nuovo modello, per questo un modello di RC Blimp non standard potrebbe risultare molto costoso. Un RC Blimp è quindi una struttura più leggera dell'aria (in inglese Lighter Than Air) gonfiata con gas nobile, inerte ed assolutamente NON infiammabile, quale il gas elio (He) con una spinta idrostatica leggermente negativa, cioè con un piccolissimo peso al decollo. Questo significa che un dirigibile radiocomandato in assetto di volo non genera una spinta verso l'alto, ma una leggerissima spinta verso il basso, dovuta ad un perfetto bilanciamento idrostatico; ne segue che in assenza di segnale radio, il dirigibile radiocomandato tende a scendere dolcemente a terra. Un RC Blimp è nient'altro che l'evoluzione di un dirigibile frenato: un RC Blimp ha una fusoliera più affusolata, più lunga che permette di fendere l'aria con minore resistenza aerodinamica, alloggia nella parte ventrale in prossimità del baricentro una gondola con motori elettrici e sistema elettronico di controllo remoto, ed è munito in coda di un timone o un motore elettrico per la rotazione sull'asse "Z" (azimut). Possiamo certamente affermare che un dirigibile radiocomandato nasce per poter essere il più neutro possibile in volo, libero di poter salire, scendere, ruotare su se stesso, avanzare e retrocedere, tutto con appositi comandi combinati da un radiocomando. Il pilotaggio di un RC Blimp prevede un periodo di familiarizzazione con i comandi di volo; non si tratta di pilotare un drone oppure un normale aeromodello. La direzione, l'ascensione, la rotazione in volo sono frutto della combinazione simultanea di più comandi; per questo è fondamentale un addestramento in un ambiente al chiuso (ad esempio in una palestra) per comprendere esattamente le dinamiche di volo di un RC Blimp. E' certamente utile, se si vuole familiarizzare con il dirigibile in ambienti esterni, legare un cordino di sicurezza all'estremità posteriore del dirigibile; quando non si ha la perfetta consapevolezza del controllo del blimp in volo, è molto rischioso addentrarsi in voli in esterni, meglio non rischiare e restare in sicurezza con un cordino di emergenza leggero.

I nostri RC Blimp comprendono:

- Corpo del dirigibile realizzato in laminato di poliuretano
- Poliuretrano disponibile in 27 colori
- Code disponibili in vari colori (realizzate in polionda leggero e flessibile)
- 4 canali di controllo remoto con radiocomando (Futaba oppure Hitech), oltre 500 metri di portata
- Robusta gondola in fibra di vetro con due motori brushless e regolatori di tensione
- Coda ventrale con motore brushless
- Eliche protette per maggiore sicurezza
- Kit batterie Lipo (due per la gondola ed una per il motore di coda)
- Caricabatterie
- Voltmetro esterno per il controllo dello stato delle batterie in qualsiasi momento
- Manichetta di alimentazione con riduttore di pressione per il gas elio (da 200 BAR a 7 BAR - 250 cm)
- Kit riparazione per possibili forature
- Due sacchetti per il bilanciamento del dirigibile
- Valigetta di trasporto in alluminio

Camera Blimp o RC Blimp?

Partiamo subito da fatto che si tratta di due articoli completamente diversi, con diverse limitazioni di impiego. Un comune blimp ha un assetto idrostatico positivo, ha quindi una generosa spinta verso l'alto, è frenato con una o più Spinta idrostatica RC blimp funi di ancoraggio ed è relativamente economico. Un RC Blimp è a tutti gli effetti un "S.A.P.R.", cioè un "Sistema Aereo a Pilotaggio Remoto", vola grazie ad un apparato propulsivo, ha un assetto idrostatico pressoché neutro (come abbiamo già detto è leggermente negativo), ha un limitato lift utile da sfruttare per l'alloggiamento di attrezzature esterne. Quando si parla di RC Blimp non si può escludere il fattore vento, il quale è determinante ai fini della riuscita del volo. Un RC Blimp è molto più sensibile al vento di un Camera Blimp, per questo è molto importante considerare questo fattore quando si vuole operare outdoor con un RC Blimp. Le migliori espressioni e performance di un RC Blimp si ottengono in ambienti indoor o in condizioni outdoor di calma di vento. All'interno di palazzetti dello sport, grandi palestre e auditorium, l'impiego degli RC Blimp è molto scenografico. In ambienti interni e quindi in assenza totale di vento, il volo di un RC Blimp avviene a piccoli impulsi di comando ai potenti motori della gondola e della coda, in questo modo le batterie durano molto di più.

Bilanciamento di un RC Blimp

Un RC Blimp deve essere bilanciato con precisione prima del decollo, spesso è necessario aggiungere delle piccole zavorre per far assumere il giusto assetto idrostatico al dirigibile. Il giusto assetto di volo è quello leggermente negativo, ovvero con una leggera spinta verso il basso. Questa operazione non è sempre semplice e sicuramente non definitiva. Supponiamo di trovarci sul luogo preposto al gonfiaggio del blimp alle 7:00 del mattino, con una temperatura dell'aria pari a 20 °C. Una volta calibrato il bilanciamento si va in volo con un assetto poco negativo. Al trascorrere delle ore il sole irradia l'atmosfera con maggiore intensità, riscaldandola; l'aumento della temperatura dell'aria fa dilatare il blimp per effetto dell'espansione del gas elio, dunque il volume del blimp aumenta (aumenta la spinta di Archimede) e l'assetto è ora positivo con tendenza a salire verso l'alto. Questo è un semplicissimo esempio di come il fattore meteorologico influenzi il volo di un RC Blimp. Occorre considerare sempre l'incremento della temperatura esterna, un dirigibile radiocomandato non deve essere assolutamente in assetto idrostatico positivo; ad ogni volo bisogna controllare sempre il bilanciamento, anche tra un volo ed un altro, anche se a distanza di poche ore, altrimenti in caso il dirigibile diventasse troppo "positivo" bisognerebbe utilizzare tutta la potenza dei motori per riportarlo a terra, e non è detto che che alla massima potenza il blimp riesca a tornare giù. Pensate se le batterie fossero già al minimo in quel momento e doveste aver bisogno proprio in quel momento di tutta la potenza massima... TecnoFly2008 Srl consiglia vivamente di spendere molte ore di familiarizzazione e studio dinamico del vostro RC Blimp, prima di pianificare un piano di volo. Come per i droni, prima del decollo è indispensabile pianificare il volo, considerando il punto di decollo e di atterraggio, uno spazio aereo dedicato al volo del dirigibile, la procedura di emergenza per il recupero del dirigibile ed ogni sorta di possibile imprevisto. TecnoFly2008 Srl consiglia un'adeguata consapevolezza di cultura aeronautica per l'impiego degli RC Blimp.

Cosa significano Payload o Lift-Utile in un RC Blimp ? Non facciamo confusione

Con il termine "Payload di un RC Blimp" si vuole indicare un valore espresso in chilogrammi al quale il dirigibile radiocomandato assume un peso al decollo pari allo zero. Una condizione puramente teorica questa, poiché i valori di densità, temperatura e pressione atmosferica cambiano continuamente durante la giornata. Come abbiamo detto nel paragrafo precedente, un RC Blimp deve avere un assetto idrostatico di volo pressoché neutro, tendenzialmente negativo; ne segue che un dirigibile radiocomandato vola con un valore di payload prossimo allo zero (esattamente il contrario accade per i Camera Blimp, vedi sopra). Invece con il termine "Lift utile di un RC Blimp" si vuole intendere la quantità di spinta idrostatica espressa in kilogrammi utilizzabile dal dirigibile radiocomandato strettamente per l'impiego di attrezzature video/fotografiche o di altra applicazione, attua a raggiungere un peso al decollo pari allo zero. In pratica quando si parla di RC Blimp, il Payload e il Lift Utile sono la stessa cosa, con la sola differenza che il valore di Lift Utile per raggiungere l'assetto neutro, è "speso" aggiungendo delle strumentazioni di bordo extra, appunto come videocamere, fotocamere, eventuali striscioni pubblicitari, ecc. Molto spesso i dirigibili radiocomandati vengono equipaggiati con videocamere e gimbal, in questi casi è importante conoscere esattamente il peso della strumentazione che si desidera sollevare, è fondamentale un approccio tecnico e scientifico per operare con gli RC Blimp.

I NOSTRI MODELLI STANDARD DI CAMERA BLIMP
Modello Immagine Lunghezza Impiego consigliato Volume Payload pratico* Materiale
ZRC250-T 250 cm indoor 2,4 mcb 0,1 kg Poliuretano 0,05 mm
ZRC300-S 300 cm indoor 3 mcb 0,3 kg Poliuretano 0,1 mm
ZRC350-S 350 cm indoor 4 mcb 0,5 kg Poliuretano 0,01 mm
ZRC450-S 450 cm indoor 7 mcb 1,0 kg Poliuretrano 0,1 mm
ZRC600-T 600 cm outdoor 9 mcb 1,8 kg Poliuretano 0,05 mm
ZRC600-S 600 cm outdoor 9 mcb 0,8 kg Poliuretano 0,1 mm
ZRC600-P 600 cm outdoor 9 mcb 0,1 kg Poliuretano 0,15 mm
ZRC650-T 650 cm outdoor 11,5 mcb 3,5 kg Poliuretano 0,07 mm
ZRC650-S-NY 650 cm outdoor 11,5 mcb 0,1 kg Poliuretano 0,1 mm + Nylon
ZRC700-S 700 cm outdoor 14 mcb 2,4 kg Poliuretano 0,1 mm
ZRC850-S 850 cm outdoor 30 mcb 4,0 kg Poliuretano 0,1 mm
* Per facilitare il calcolo della spinta idrostatica di un Camera Blimp, si è considerato che il gas elio abbia una capacità di sollevamento in Aria Tipo (I.S.A. - International Standard Atmosphere) pari ad 1 kg per metro cubo (approssimazione per eccesso). Ricordiamo i valori di Atmosfera Standard, o Aria Tipo (I.S.A.): Rilevata alla Latidudine 45°; Aria secca; PA (pressione atmosferica) = 1013,25 hPa; T (temperatura aria) = 15 °C slm; D (densità dell'aria) = 1,225 Kg/m3 slm; Dhe (densità dell'elio): 0,167 kg/m3
LEGENDA:
S = STANDARD - MODELLO STANDARD
T = THIN - MODELLO IN POLIURETANO LEGGERISSIMO DA 0,05 MM OPPURE 0,07 MM
P = PLUS - MODELLO IN POLIURETANO PIU' SPESSO DA 0,15 MM
NY = NYLON - MODELLO DOPPIO INVOLUCRO CON RIVESTIMENTO ESTERNO IN NYLON

Poliuretano (PU) oppure polivinilcloruro (PVC) ?

Vogliamo delucidare il lettore su una possibile confusione dei materiali di costruzione dei dirigibili. Purtroppo fin dal passato il pubblico ha sempre associato a qualsiasi pallone volante il PVC come materiale di realizzazione. Il PVC infatti è stato il materiale più impiegato in aerostatica fino agli anni ottanta, prima dell'impiego del formidabile poliuretano. Negli anni novanta le prime aziende italiane hanno iniziato a sperimentare questo eccezionale materiale in campo aerostatico ottenendo dei risultati di gran lunga migliori rispetto al comune PVC. Si è scoperto presto che il poliuretano avrebbe sostituito il suo predecessore poiché è risultato più leggero, più semplice da saldare e riparare, con una capacità di trattenere le molecole di elio all'interno dell'involucro dell'aerostato nettamente superiore al PVC e per la sua lucidità e morbidezza al tatto. Ci permettiamo di valorizzare il poliuretano soprattutto per l'estrema elasticità e capacità di dilatarsi in ogni direzione, un fattore importantissimo in aerostatica poiché l'espansione termica del gas elio fa aumentare sensibilmente il volume dell'aerostato. Nei primi anni in cui è uscito, il poliuretano era molto costoso, veniva importato in Europa dagli Stati Uniti e per via del prezzo non economico, l'aerostatica in Italia non trovava terreno fertile se non in casi particolari, anche perché tutti quelli che acquistavano un pallone in PVC, quindi più economico del poliuretano a quei tempi, non potevano certo aspettarsi che i loro palloni restassero gonfi per giorni, cosa che sarebbe accaduta se i palloni fossero stati in poliuretano, e quindi anche questo fattore ha contribuito a ritardare il decollo dell'aerostatica alla portata di tutti nel bel paese. Negli anni, grazie ai media e soprattutto ai social-network mondiali, la richiesta del poliuretano nei paesi europei è incrementata notevolmente, le fabbriche americane hanno prodotto più poliuretano abbassando i costi di produzione con conseguenza di una maggiore quantità di materiale a disposizione nei magazzini europei a buon prezzo e soprattutto alla portata di tutte quelle piccole fabbriche di palloni e dirigibili. Tuttavia l'impiego del PVC in aerostatica non è del tutto scomparso in Europa, ad esempio, quando si devono realizzare delle grandi sfere aerostatiche, viene preferito il PVC di grandi spessori, come il 300 micron o il 350 micron, che assicura robustezza notevole al pallone e ne contiene i costi.

Spessori del poliuretano

TecnoFly2008 Srl, grazie a Marco Forcella che ha contattato vari fornitori di poliuretano in film nel mondo, è in grado di fornire Camera Blimp in diversi spessori di poliuretano. Lo spessore del PU è molto importante, poiché da questo valore si determina il peso specifico del materiale che viene scelto in base alle caratteristiche di sollevamento dell'aerostato. TecnoFly2008 Srl impiega film di purissimo poliuretano di 0,05 mm, 0,07 mm, 0,1 mm, 0,15 mm, 0,20 mm e 0,30 mm di spessore. La costanza nella ricerca del giusto poliuretano ha portato la TecnoFly2008 Srl ad offrire diverse soluzioni sul mercato, che si plasmano in base alle aspettative del cliente.

Poliuretano bianco o colorato?

In origine il poliuretano nasce di un colore avana. Successivamente vengono aggiunti dei pigmenti di vari colori che fanno raggiungere al materiale le tonalità richieste. Il poliuretano trova applicazioni in molti settori oltre a quello aerostatico, ma proprio quest'ultimo settore è particolare quando si Micro crepa tratta di film colorati. Una pellicola di poliuretano quando impiegata per la realizzazione di un aerostato, deve poter resistere agli agenti atmosferici, in particolar modo deve resistere ai raggi U.V.. Negli anni Marco Forcella ha notato come il poliuretano di colore bianco e di uno spessore di almeno 0,1 mm resiste maggiormente all'azione dei raggi U.V. rispetto allo stesso film ma di un colore diverso. Il motivo ricade nel pigmento del colore: infatti si è verificato che proprio il pigmento bianco tra tutti quanti è quello che altera in minor modo la composizione molecolare del PU. Per tutti gli altri colori accade il contrario; all'atto pratico un poliuretano colorato nel tempo tende a perdere la propria elasticità, alcuni esperti fabbricatori di film di poliuretano parlano dell'"effetto idrolisi" con comparsa di micro crepe che si dilatano con il dilatarsi del poliuretano. In pratica il materiale per effetto dei raggi U.V., polimerizza cambiando intrinsecamente la propria struttura molecolare. Quando un aerostato inizia a mostrare delle microcrepe comparse spontaneamente ("dal nulla"), ormai il materiale è compromesso e non conviene neanche tentare di ripararlo con gli appositi kit di riparazione. Per questo TecnoFly2008 Srl consiglia sempre e solo aerostati in poliuretano bianco. I nostri Camera Blimp sono realizzati in poliuretano di qualità, costruiti in maniera professionale, con studio al computer 3D e con saldature ad alta frequenza. Sono prodotti garantiti e scrupolosamente controllati prima di essere imballati e spediti.

L'insidioso fattore muffa nel poliuretano

Quando si parla di pellicole di poliuretano, è più che mai doveroso soffermarsi su un fattore importantissimo che è causa di danneggiamenti al materiale: il fattore muffa. Per quanto il poliuretano sia un materiale plastico idrorepellente, dobbiamo prestare molta attenzione a conservare il nostro dirigibile o aerostato nel migliore dei modi, per impedire al massimo l'insidiosa formazione di muffe che possono aggredire il poliuretano rendendolo in certi casi (fortunatamente non frequenti) inutilizzabile e irreparabile. Le muffe sono un tipo di funghi pluricellulari, scientificamente questi organismi pluricellulari si chiamano Miceti. Una volta che il processo ha inizio, le muffe continuano a proliferare a colonie aggredendo il poliuretano e letteralmente "mangiandosi" prima lo strato superficiale del poliuretano, poi la parte più interna. Le muffe si manifestano inizialmente con la comparsa di piccoli punti neri; in seguito questi punti si ingrandiscono e si trasformano in vere e proprie macchie scure di varie dimensioni. E' importante notare che quando si vedono i puntini neri, il Muffa processo di proliferazione dei Miceti e dell'aggressione del poliuretano è già iniziato, e molto probabilmente una parte del poliuretano è già stata compromessa. Ovviamente il danno provocato dalle muffe è tanto più rapido quanto minore è lo spessore del poliuretano. Richiediamo l'attenzione del lettore sull'importanza dello spessore del poliuretano impiegato per l'aerostatica; come abbiamo detto sopra (vedi paragrafo "Spessori del poliuretano"), si possono realizzare aerostati con diversi spessori di poliuretano, si parte da 0,05 mm (50 micron) per arrivare fino a 0,3 mm (300 micron). Quindi potete certamente capire come l'azione delle muffe sia più rapida su un poliuretano di soli 50 micron rispetto a un normale poliuretano da 100 o 150 micron. Da qui segue che un aerostato concepito per delle prestazioni particolari e realizzato in poliuretano sottilissimo, debba essere conservato con molta più attenzione rispetto ai modelli con spessori di poliuretano superiori. Ci riferiamo soprattutto a quei dirigibili o palloni realizzati con poliuretano da 50 micron e 70 micron, impiegati in località di mare o in contesti dove è facile la formazione di condensa, brina o rugiada. La formazione delle muffe è strettamente legata alle condizioni di temperatura e umidità dell'ambiente in cui viene riposto il poliuretano. Le muffe si manifestano in ambienti dove è presente il fenomeno della condensa ossia la formazione di goccioline di acqua dovuta al vapore acqueo presente nell'aria. TecnoFly2008 Srl raccomanda sempre ai propri clienti e lettori di ispezionare scrupolosamente il poliuretano prima di riporlo nella sacca di protezione o nella valigetta, dedicando il tempo necessario alle corrette ed indispensabili azioni prima di ripiegare l'aerostato dopo l'utilizzo, e soprattutto in vista di un periodo di non utilizzo, come ad esempio nella stagione fredda. Anche se il luogo di stoccaggio del vostro blimp è un ambiente asciutto, ventilato e idoneo a conservare materiali sensibili alle muffe, è molto importante ripiegare il poliuretano solo se completamente asciutto, poiché nella maggior parte dei casi è la condensa che resta sul poliuretano dopo averlo ripiegato che innesca la proliferazione dei Miceti. Cedimento strutturale del poliuretano Portiamo un esempio che spesso si ripete per inesperienza nell'utilizzo di un aerostato in poliuretano: immaginate di gonfiare il vostro blimp in una giornata soleggiata, in una stagione calda e di operare con il blimp per qualche ora o anche solamente per mezz'ora o meno. Se il blimp ancor prima di essere gonfiato ad elio, contiene una piccola quantità d'aria, significa che quando sarà gonfio al suo interno oltre al gas elio sarà presente una piccola quantità d'aria che poco influenzerà il payload del blimp. Ma i raggi solari investono l'intera supeficie del blimp riscaldandola e ciò dà origine alla formazione di condensa con micro goccioline d'acaua all'interno del blimp. Ora, se una volta sgonfiato il blimp non lo si lascia asciugare completamente lasciando le valvole aperte e soffiando aria al suo interno con un soffiatore, il rischio della formazione di muffe è quasi garantito. Per questo raccomandiamo sempre di aspirare tutto il gas elio o aria dal blimp prima di ripiegarlo.
Un altro esempio potrebbe essere il seguente: immaginate di gonfiare il vostro blimp a pomeriggio inoltrato, e di continuare la sospensione del blimp fino al tramonto o anche in notturna; per effetto del raffreddamento dell'aria sulla superficie esterna del poliuretano verrà a depositarsi il vapore acqueo sotto forma di rugiada. A questo punto al termine delle operazioni bisognerà sgonfiare il blimp, asciugarlo con un panno morbido e assorbente e riporlo nella propria sacca o valigetta. Al mattino seguente è fondamentale riaprire la sacca, estrarre il blimp e asciugarlo nuovamente poiché certamente sarà rimasto umido. L'ideale è gonfiarlo nuovamente ad aria, in un ambiente chiuso e al riparo dall'irraggiamento solare, lasciarlo gonfio per qualche ora, e "ventilarlo" dall'interno per 15 - 20 minuti soffiando aria al suo interno mantenendo aperte le altre valvole (i nostri blimp hanno una grande valvola dorsale per ispezionare il poliuretano dall'interno una volta sgonfio e per ventilarlo prima di riporlo a riposo).
Se non si effettuano queste procedure (e comprendiamo che risultano essere noiose) al 99% compariranno dopo pochi giorni dei puntini neri, e se non si interverrà in tempo i puntini neri altereranno l'elasticità del poliuretano facendo in ultimo comparire dei cedimenti strutturali anche gravi (vedi immagine).
Abbiamo avuto un caso particolare in cui il poliuretano è stato talmente danneggiato dalle muffe da non potersi neanche ipotizzare un'eventuale riparazione, in pratica la presenza di moltissine crepe comparse lungo le piegature hanno compromesso l'intera cellula aerostatica. In particolar modo, se l'aerostato è fornito di valigetta di trasporto, come avviene con i dirigibili radiocomandati, è ancora più importante che l'ispezione interna del poliuretano avvenga frequentemente, poiché un ambiente chiuso quale quello di un valigetta potrebbe accelerare la formazione di muffe.
TecnoFly2008 controlla scrupolosamente tutti gli aerostati prima della consegna al cliente, ispezionando attentamente il poliuretano di cui sono realizzati. TecnoFly2008 assicura che il poliuretano sia fornito in perfetto stato, senza presenze di muffe, graffi, abrasioni o imperfezioni. Poiché gli aerostati vengono collaudati ad aria con una tenuta di 24 ore, è possibile che in fase di gonfiaggio si verifichino dei piccolissimi punti di riparazione o di rinforzo; questo è del tutto normale in fase di collaudo, e comunque se dovessero presentarsi delle piccole imperfezioni, esse vengono accuratamente riparate con l'apposito adesivo "Tear-Aid-Patch" (kit riparazione in dotazione) prima della consegna. Eventuali micro riparazioni del poliuretano rientrano nel prezzo finale dell'aerostato e non sono oggetto di contestazione. TecnoFly2008 non è responsabile di eventuali reclami o contestazioni per poliuretani che presentano dopo la consegna dell'aerostato, formazioni di muffe, o microcrepe generate da muffe. La presenza di muffa sul poliuretano è dovuta al 100% ad un utilizzo non appropriato dell'aerostato. Un aerostato in poliuretano è una struttura aerostatica delicata che necessita di molta attenzione sia durante l'utilizzo che durante lo stoccaggio. Riportiamo quindi di seguito la corretta procedura di conservazione dei nostri aerostati in poliuretano:

Come conservare un aerostato in poliuretano
  • Utilizzare sempre la sacca di trasporto in dotazione e mettere la sacca in un cartone lasciato aperto in alto
  • Non ripiegare arrotolando l'aerostato, ma piegarlo a settori regolari espellendo tutta l'aria residua interna
  • Aspirare completamente tutta l'aria dall'aerostato con un aspiratore prima di ripiegarlo
  • Controllare l'intera superficie dell'aerostato prima di ripiegarlo (eventuali particelle solide, tipo sassolini o sporcizie varie devo essere assolutamente rimossi); se necessario utilizzare una lampada a LED
  • Se si ha il minimo dubbio di una possibile condensa interna, gonfiare ad aria l'aerostato in un luogo chiuso, al riparo dei raggi solari, e ventilarlo internamente con un soffiatore facendo fuoriuscire l'aria in eccesso dalle valvole secondarie. Questa operazione è fondamentale per asciugare dall'interno il poliuretano. La scelta di un dirigibile va fatta anche in base alla disponibilità di un luogo di stoccaggio sicuro e sufficientemente grande da contenere il dirigibile da gonfio in fase di ispezione.
  • Ripiegare l'aerostato solo se completamente asciutto esternamente ed internamente. Voli effettuati in presenza di irraggiamento solare, rugiada, brina, pioggia possono essere cause di formazione di muffe.
  • Una volta ripiegato, posizionare il cartone sopra uno scaffale non troppo alto (il calore tende a salire ed ad occupare gli strati più alti del soffitto di una stanza), in un ambiente asciutto, ventilato e al riparo dai raggi solari. Non chiudere il cartone.
  • Ispezionare periodicamente lo stato dell'aerostato, effettuando dei gonfiaggi parziali ad aria e controllando eventuali formazioni di muffe o la presenza del tipico odore della muffa; l'operazione deve essere ripetuta ad intervalli indicativamente di 2 settimane, ma non esiste una regola precisa, poiché i fattori che determinano la formazione delle muffe sono molto variabili; può succedere normalmente che dopo un anno di inutilizzo, se correttamente conservato, il poliuretano sia in perfetto stato; ma può anche accadere che dopo dieci giorni in condizioni inappropriate, si notino i primi puntini neri sul poliuretano. Il buon senso deve predominare soprattutto su aerostati di un certo valore economico
  • Utilizzare sempre sali assorbi-umidità da inserire nella scatola di cartone, facilmente reperibili in commercio ed economici, un piccolo accorgimento che può salvare l'aerostato
  • Per lunghi stoccaggi, consigliamo di aspirare sottovuoto l'aerostato, dopo essersi accertati che non vi sia condensa interna ed che sia esternamente completamente asciutto; immettere quindi una piccola quantità di azoto al suo interno (le bomboline di azoto si trovano facilmente in commercio e costano poco), inserire l'aerostato ripegato all'interno di una sacca sotto vuoto (quelle per l'abbigliamento), aspirare tutta l'aria ed immettere all'interno della sacca un po' di azoto (in assenza di aria, è impossibile la formazione di condensa, e senza ossigeno i Miceti non possono svilupparsi). Completare con qualche sacchetto assorbi-umidità. Ispezionare mensilmente comunque per avere la certezza di una conservazione perfetta.
  • Per pulire la superficie in poliuretano utilizzare un panno morbido ed asciutto; non utilizzare spugnette abrasive, detersivi, spray pulitori per vetri, sgrassantori, alcol, solventi vari. Non utilizzare pennarelli indelebili, ad alcol o a vernice per segnare dei punti sul poliuretano, utilizzare in caso una penna a sfera (testare prima la penna sfera su un foglio di carta per evitare abrasioni)
  • Non verniciare il poliuretano (le vernici comuni indeboliscono il poliuretano). Per la personalizzazione rivolgersi a TecnoFly2008 Srl
  • Non fate volare il vostro aerostato vicino a tralicci di corrente elettrica e durante temporali !
  • Rispettate sempre l'altezza di utilizzo di un aerostato frenato (40 metri dal suolo salvo NO.T.AM)
  • Non fate volare il vostro aerostato troppo vicino a palazzi, edifici o altri ostacoli
  • Quando riposto da gonfio in ambienti interni, assicuratevi che l'aerostato non venga a contatto con il soffitto o con corpi contundenti
  • Se il vostro dirigibile è provvisto di striscioni intercambiabili, e lo avete fatto volare, o lo avete semplicemente esposto da gonfio, o lo avete lasciato in un ambiente soggetto a condensa, al termine delle operazioni, prima di riporlo nella sacca di trasporto o nella valigetta, rimuovere gli striscioni intercambiabili e accertarsi che questi siano completamente asciutti. Non ripiegare mai l'aerostato assieme agli striscioni ! Gli striscioni sono realizzati in un un materiale completamente diverso dal poliuretano, il poliestere indemagliabile, che assorbe una quantità notevole di acqua sotto forma di condensa. Se l'aerostato viene ripiegato con gli striscioni umidi, è garantita al 100% la formazione di muffa anche dopo pochi giorni. Fare molta attenzione a questo dettaglio, è un errore comune tra gli operatori neofiti degli aerostati ad elio che usano gli striscioni intercambiabili.
  • Custodire gli striscioni completamente asciutti in una sacca separata, possibilmente non assieme all'aerostato e sempre con bustine antiumidità.

Come si sceglie un RC Blimp?

La scelta di un RC Blimp è fatta strettamente in funzione del peso del carico che l'operatore vuole sollevare in aria. Non da poco è il fattore peso/volume di un RC Blimp; questi dirigibili radiocomandati possono essere in poliuretano, in PVC oppure doppio involucro (cioè un involucro interno che trattiene il gas elio rivestito di un tessuto resistente esterno), ognuno di questi materiali ha un peso specifico diverso, quindi a parità di volume comporta un payload diverso, infatti maggiore è il peso del blimp a vuoto e minore sarà il suo payload. La scelta di un RC Blimp è certamente influenzata anche dal prezzo. A seconda del materiale con cui sono costruiti il prezzo varia, alle volte anche di molto, per questo quando è arrivato il momento della scelta di un RC Blimp occorre considerare molti fattori, che elenchiamo nella tabella seguente.

FATTORI CHE DETERMINANO LA GIUSTA SCELTA DI UN CAMERABLIMP
1 - il peso preciso dell'apparecchiatura da sollevare (occorre pesare attentamente con una bilancia elettronica tutta la strumentazione da sollevare)
2 - l'ambiente di utilizzo: se per uso indoor oppure outdoor
3 - il budget economico a disposizione (è fondamentale comprenderne i costi)
4 - se il dirigibile deve alloggiare degli striscioni intercambiabili oppure no

TecnoFly2008 Srl è a vostra completa disposizione per consigliarvi al meglio il giusto prodotto che più soddisferà le vostre esigenze. Non esitate a contattarci per una consulenza gratuita.

Personalizzazione di un RC Blimp

Come per i Camera Blimp, anche per gli RC Blimp la personalizzazione è un fattore molto importante; quello che è uno strumento formidabile di lavoro, può allo stesso tempo dimostrarsi un validissimo richiamo pubblicitario nel mentre Camera blimp con striscione si sta lavorando. Se di per sé un dirigibile non passa inosservato, allora diventa senza dubbio più che vantaggioso sfruttare le superfici laterali del blimp come spazi pubblicitari. La personalizzazione su un RC Blimp può avvenire in due modi principali: con stampa digitale diretta sul poliuretano bianco (da plotter Ink Jet), oppure con il fissaggio di striscioni intercambiabili realizzati in tessuto di poliestere leggero e stampati in digitale. La stampa digitale è permanente e definitiva, cioè una volta stampate le superfici restano tali per sempre; gli striscioni invece possono essere sostituiti con altri striscioni di diversa grafica, alternando il brand pubblicitario. Tuttavia il metodo degli striscioni intercambiabili non sempre trova applicazione sugli RC Blimp, poiché occorre considerare che gli striscioni hanno un loro peso, il quale va a ridurre notevolmente il payload del blimp. E' consigliabile realizzare striscioni in tessuto molto leggero, ad esempio da 80/90 grammi al massimo al metro quadro, oppure optare per degli striscioni in nylon spinnaker da 40 grammi al metro quadro (soluzione ottimale ma costosa). Una nota importante e doverosa riguardante la stampa digitale su poliuretano. Abbiamo detto che la stampa avviene con tecnologia Ink Jet (digitale diretta), ma è importante notare che la stampa è possibile e preferibile solo su un film di poliuretano bianco, e quindi non colorato. Stampare in digitale su una superficie colorata non avrebbe senso, poiché i colori si sovrapporrebbero con un risultato finale certamente da evitare. Gli striscioni intercambiabili permettono quindi di avere un blimp da personalizzare all'occorrenza. Vogliamo tuttavia sensibilizzare il lettore sul fatto che il materiale con cui viene realizzato uno striscione per un dirigibile, deve essere scelto con attenzione, soprattutto bisogna conoscere il peso specifico del materiale e calcolare il peso totale dello striscione prima di farlo realizzare, onde evitare di arrivare ad avere un payload insufficiente al sollevamento del carico ipotizzato. TecnoFly2008 Srl può realizzare per voi gli striscioni intercambiabili per i vostri RC Blimp, utilizzando il miglior tessuto e calcolandone con esattezza il peso a priori.
Vogliamo soffermarci un attimo su un dettaglio importantissimo che riguarda gli striscioni intercambiabili. Gli stricioni intercambiabili sono realizzati in poliestere indemagliabile che, a differenza del poliuretano che è un laminato liscio, è una specie di rete, e tende a trattenere l'acqua che si deposita su di esso. Vi rimandiamo al riquadro "Come conservare un aerostato in poliuretano" e in particolare agli ultimi due punti dove viene spiegato con precisione come prevenire questi problemi.

La scelta del colore delle code e il materiale

Da non trascurare il colore delle code di un RC Blimp, è importante poterne Polionda per coda scegliere il colore, poiché l'abbinamento delle giuste code colorate al blimp rende quest'ultimo più bello e più attraente. Le code dei nostri RC Blimp sono realizzate in polionda (in pratica è un PVC lavorato per trafila) in diversi colori e normalmente dello spessore di 2 mm o al massimo 2,5 mm. Il polionda è allo stesso tempo abbastanza flessibile, leggero e robusto. In campo aeromodellistico è impiegato per la costruzione di fusoliere e ali. Nei nostri RC Blimp, il polionda è fondamentale, soprattutto per la realizzazione della pinna ventrale di coda dove è montato il motore per il controllo sull'asse "Z". Il motore elettrico brushless è installato su un telaio in alluminio tagliato al banco laser, il quale è a sua volta fissato con delle viti alla coda di polionda. Nonostante il motore di coda sia molto potente, la coda realizzata in polionda resiste bene allo sforzo meccanico a cui è sottoposta per effetto della spinta del motore, complessivamente risulta leggera e si adatta perfettamente all'uso richiesto. Il polionda è facilmente personalizzabile con l'applicazione di pellicole adesive (pellicole viniliche monocromatiche o stampate in digitale) o in certi casi con stampa digitale diretta. Non trascurate il colore delle code, scegliete l'abbinamento che più si addice al vostro logo. Le quattro code sono fissate al dirigibile con due sistemi: velcro e cordini distanziatori. Questo sistema assicura la coda al blimp con robustezza e sicurezza. Richiedete una consulenza gratuita chiamando allo 0039 347-5900124, oppure inviate una e-mail a info@tecnofly2008.com, saremo lieti di guidarvi verso la soluzione ottimale per la realizzazione del vostro dirigibile radiocomandato.